lunedì 25 giugno 2012

Forse vorrei

© Barbara Z.
A ottobre, prima di iniziare a studiare poesia con i miei studenti, ho chiesto loro di rintracciare una poesia che parlasse di adolescenza. E poi di provare a scriverne una da soli.

Questa è così bella che non ho potuto non trascriverla
(grazie, perciò, a chi ha voluto regalarmela):

Forse vorrei sentirmi più felice,
più realizzata.
Vorrei
che tutto andasse per il meglio.
Vorrei desiderare
ciò che ho.
Vorrei sentirmi più libera,
libera di poter essere
quella che sono.
Vorrei trovare quello che cerco.
Vorrei conoscere quello che ancora non so.
Vorrei che gli altri cercassero
di capire.
Vorrei come loro
essere più umana
e poterli aiutare.
Forse così mi sentirei
un po' meno sola.

PS: la persona che l'ha scritta si è quasi scusata per averla scritta a più riprese (mi ha detto che ci ha impiegato alcuni mesi). Come per L'Infinito di Leopardi: stima infinita!

mercoledì 20 giugno 2012

Come stai

Qualche giorno fa, in un bel giro nel cuore delle Marche, ho conosciuto anche alcuni ragazzi della comunità L'imprevisto. Prima dell'incontro li avevo incrociati per caso fuori dalla sala: mai avrei detto che potessero essere ragazzi "di quella comunità"; e così è stato anche dopo.
Ho sentito parlare Omar, Riccardo, Lorenzo; ragazzi normalissimi, con lo sguardo buono (Omar con un sorriso ancor più buono, se possibile). Alle spalle, tanto male, personale e non solo.
Però "alle spalle" vuol dire proprio "basta": basta recriminazioni per una famiglia o degli amici che li hanno portati fuori rotta, o magari proprio abbandonati. Basta guardare a sé come persone da compatire. Felici di ricominciare a studiare, o di avviare la propria attività lavorativa.
Fra le tante cose ascoltate, ne voglio trattenere due.

domenica 10 giugno 2012

Di sguardi e di silenzi

Tra le classi di quest'anno, ne ho avuta una tutta al femminile. Forse anche per questo, i Promessi Sposi negli ultimi mesi hanno assunto una sfumatura sempre più rosa (simpatia per Renzo a mille; perplessità su Lucia a tremila...). 
E Don Lisander accontenta, ma non troppo. Dice, e poi ritratta. Meglio: dichiara di non aver nulla in più da dire. E così riesce a esprimere anche l'ineffabile. 
Non c'è mai un dialogo d'amore tra i due; ma in realtà no, ce ne sono, con tutti i loro cliché: i batticuore, le parole più trite e quelle da intendersi al contrario; e sguardi più fuggitivi di quelli di Silvia...

Perciò voglio dedicare quest'ultimo post scolastico a Manzoni e alla sua storia d'amore.

Tutti ricordano le prime scene del romanzo: i pudori di Lucia; le minacce di Renzo perché lei acconsenta al matrimonio segreto. Poi la separazione, il voto, e il gran tormento causato a Lucia da Donna Prassede ("Allora? Non ci pensiam più, a colui?!?").  

Ma è al Lazzeretto che la questione si fa seria.

domenica 3 giugno 2012

Non smette

Le scosse non smettono.
Sarà che abito al sesto piano; ma ogni volta più velocemente, adesso, quando il pavimento ondeggia,  penso a chi di scosse ormai ne ha avute fin troppe, ben più gravi.

I miei alunni più generosi, fin da martedì scorso, mi hanno chiesto di poter organizzare una raccolta fondi a scuola.
Ma io voglio poter dedicare a tutti i colpiti del terremoto anche questa pagina: